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23
Feb
11

Terremoto a Christchurch

Ieri pomeriggio c’e stato un fortissimo terremoto a Christchurch, la maggiore citta dell’isola Sud della Nuova Zelanda. Molte persone sono molte, molte sono ancora sepolte, tantissime saranno senza casa per molto tempo. Il primo ministro John Key ha proclamato lo stato di emergenza nazionale, e si sente nell’aria.

Io mi trovo nella capitale, Wellington, Isola Nord. Il terremoto qui non l’abbiamo sentito per niente, sono sano e salvo e in perfetta salute, e e’ pure spuntato un bel sole dopo 2 giorni di pioggia. Quindi non siate preoccupati per me, ma pensate a tutte le persone che stanno soffrendo adesso a 400 km di distanza da me…

28
Mar
10

The austral-KIWI way

Mi piace un sacco andare il piu lontano possibile da tutto cio che mi e’ conosciuto e familiare. E spesso lo faccio mettendo un sacco di miglia tra me e l’Italia. Questa volta penso di aver spinto sta tendenza quasi al limite, perche mi trovo ad Aotearoa, l’isola della lunga nuvola, che altro non e’ che la Nuova Zelanda. Patria della intrigante cultura maori e dei kiwi, nome con cui si autodefiniscono i neozelandesi; e tra l’altro patria anche dei kiwi gli uccelli quelli batuffolosi e col becco lungo, nonche di uno degli ambienti naturali piu affascinanti della terra e di un ecosistema unico, con migliaia di specie di esseri viventi che esistono solo su queste isole vulcaniche. Tipo i kiwi. Gli uccelli intendo, pero devo amettere che anche i kiwi umani solo belli particolari eh?…

Proprio perche mi piace andare lontano, sono obbligato a accettare viaggi noiosi e interminabili. Anche se pensandoci un po meglio, ormai si attraversano 12 fusi orari in poco piu di 27 ore di volo. Qualcosa tipo 20 mila e passa km in un giorno per me e’ una cosa un po fantascientifica, da teletrasporto. Comunque, stare 27 ore seduto su una sedia non e’ divertente: percio quando sono partito dalla gelida malpensa, il 21 febbraio scorso, ho deciso di spezzare il viaggio e fermarmi un attimo a Australia, visto che era di strada. L’estate e il sole dell’emisfero sud  mi hanno accolto calorosamente mentre scendevo la scaletta del boeing dai motori roventi, alle 7 di mattina; nel giro di 5 ore ero gia

mollymook

spalmato su Narrawallee beach, Mollymook, NSW, dopo un rinfrescante bagnetto nelle rinfrescanti acque del Pacifico e un’altrettanto rinfrescante birra Coopers gelata. Ho passsato una settimana in questa sonnolenta cittadina balneare, in compagnia di alcuni amici, molti libri, un sole da ustione e falsi allarmi tsunami provenienti dalla [urtroppo reale tragedia cilena. E ho passato altre 2 settimanem a Pyrmont, Sydney, dove abitavo l’anno scorso; e dove ho avuto il piacere di passare un paio di (alcolici) giorni con il compare Elia, che avevo lasciato in australia il luglio scorso e che e’ decisamente un aussie naturalizzato ormai, pensa che parla addirittura inglese decentemente!

A Sydney ho avuto la cara e vecchia (e spesso spiacevole) sensazione che nulla mai cambia, mai, non importa quanto lontano voli o in che lingua ti esprimi o quanto cabernet bevi. E quindi, consapevole della contraddizione insita nelle mie azioni, l’11 marzo sono saltato su un altro aereo e, dopo solo 3 ore di volo sono atterrato a Christchurch, Isola del Sud, Nuova Zelanda.

Christchurch e’ la citta piu grande dell’isola sud: 400 mila abitanti, pero e’ molto estesa perche composta quasi esclusivamente di case monofamligliari. SI trova in un golfo circondato da splendide colline modellate da forti venti, sulle quali pascolano una quantita incredibile di pecore e mucche. In aereoporto ho incontrato Michael, nato qui: mi ha ospitato a casa di sua madre per qualche giorno, mi ha mostrato la citta, poi ha comprato una vecchia station wagon per 500 euro e ci siamo avviati verso nord. Dopo una breve sosta a Kaikoura, sempre sulla costa est, dove si possono ammirare da un paio di metri di distanza i leoni marini che sonnecchiano pigramente sugli scogli, siamo arrivati a Blenheim.

C’e’ uno scopo preciso per quale mi trovo qui: lavorare. Stranamente. Ho ottenuto un contratto come

marlborough

operaio in una cantina appunto a Blenheim, cittadina situata nella regione di Marlborough, la zona vinicola piu famosa della Nuova Zelanda, culla di alcuni dei migliori (o piu famosi) vini del mondo, tipo Sauvignon Blanc e Pinot Noir che crescono molto bene qui.

Ho gia cominciato a lavorare da una settimana: si tratta di Drylands, tratta circa 150mila tonnellate di uva all’anno, principalmente sauvignon blanc, principalmente per i mercati americano e australiano. La vendemmia vera e propria dovrebbe cominciare tra qualche giorno, per ora si cazzeggia alla grande come sempre si fa nella migliore tradizione cantiniera. Siamo circa 35 operai, chiamati cellar-hands, e proveniamo da 17 paesi diversi: siamo insomma un bel gruppo di vagabondi.

Vivo appena fuori dal centro di Blenhei, in una zona chiamata springlands, in quella che ormai si e’ gia conquistata la fama di party-house: non capisco bene in perche, sara perche e’ una casa enorme con un giardino dove abbiamo gia organizzato un paio di barbeque da 30 invitati, e sara anche perche la condivido con altri 8 individui da un po dappertutto e siamo una massa di cantinieri, con il conseguente tasso alcolico nel sangue che va mantenuto costante, senno il cervello riparte e chi lo ferma piu. Dietro la casa c’e’ un recinto di pecore, e appena fuori dalla porta che da sul giardino c’e’ un cespuglio sui cui rami nelle ultime 2 settimane una decina di bruchi si sono trasformati in pupe, e se tutto va bene tra qualche giorno avremo delle bellissime farfalle che girano per il giardino. E vedo il tramonto tutte le sere dalla doccia. strano ma vero.

Ecco, questo ho fatto nell’ultimo mese. Ora si lavora un po, cerchero di tenere il blog aggiornato costantemente, ma durante le prossime settimane le ore di lavoro saranno moltissime e non posso assicurare nulla. Per intanto, ciao.

Marco

Ah, dimenticavo: ho deciso di cambiare titolo al blog. The australian way e’ fico, mi piace, ma c’e’ tutta una storia dietro che ormai non conta piu di tanto. Pero mica potevo liberarmene cosi a cuor leggero. Quindi ho trovato una via di mezzo… the austral-KIWI way. 🙂